04/02/11

Ite, CIGS est!

Per intenderci fin da subito… la tentazione di considerare superflua questa comunicazione è chiaramente forte e interessa anche chi vi scrive. L’utilità di analizzare, informare, comunicare, condividere opinioni sugli eventi recenti è facilmente attaccabile da chi già vive i riflessi di quello che, comunque, si è configurato come un buon accordo sulla risoluzione della vertenza SIFI. Tuttavia, anche semplicemente per dovere di cronaca, non possiamo esimerci dall’informare tutti i lettori di questo blog (tanti ed in aumento!) e dal riprendere le fila di un discorso che tutti noi sappiamo non essersi esaurito con la firma dell’accordo sulla CIGS al Ministero lo scorso 21 gennaio.
Spesso immaginiamo che il mondo SIFI finisca all’uscita dei tornelli ma la realtà è profondamente diversa. Questo lo sanno bene ad esempio i nostri ISF che, loro malgrado, quotidianamente devono includere la “situazione aziendale” tra gli argomenti di discussione con i medici, tanto in Sicilia quanto nelle altre regioni dove le notizie su SIFI sono arrivate come riverbero piuttosto che come eco. Tralasciando le forzature di fisica acustica, possiamo certamente dire che i problemi di SIFI interessano tante persone e tanti soggetti verso cui noi abbiamo la responsabilità di garantire un canale informativo privilegiato, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo a livello territoriale. Pesano troppo, e a tutti, le notizie sull’intenzione di chiudere il centro di ricerche tossicologiche della Pfizer a Catania (pag. 33, La Sicilia del 3/2). A tal proposito, cogliamo l’occasione per esprimere a nome di tutti i lavoratori SIFI la massima solidarietà ai colleghi della Pfizer che hanno già dovuto pagare il prezzo di ben 80 lavoratori in CIGS a 0 ore.
Torniamo a noi. Firmata la CIGS sembra che l’azienda abbia già dimenticato il bon ton delle relazioni industriali. Infatti, si registra nuovamente un atteggiamento inadeguato rispetto all’esistenza di tante questioni già sollevate in passato e a tutt’oggi irrisolte. Il buon senso di tutti i lavoratori ha permesso di procrastinare la discussione su questi argomenti per dare precedenza alla gestione della crisi aziendale. Però, abusare della onestà intellettuale e della disponibilità altrui è un reato morale per cui non ci sono giustificazioni machiavelliane che reggano. Per questo i dipendenti SIFI si aspettano che questioni cogenti quali gli adeguamenti rispetto al CCNL e la soluzione delle questioni legate ai fondi di categoria vengano affrontate con tutta l’urgenza e l’attenzione del caso.

Segreteria Provinciale FILCTEM-CGIL Catania