15/07/10

Eccesso di democrazia?

Si è conclusa con un sostanziale nulla di fatto la riunione di giorno 13 u.s. del Tavolo Permanente che vede impegnati il Gruppo Tecnico SIFI, le RSU e le OO.SS. di categoria nella definizione e condivisione degli aspetti e delle problematiche per la definizione di un piano di risanamento aziendale.

L’incontro è stato in massima parte dominato dal confronto su due questioni pregiudiziali. La prima, riguardante la richiesta di partecipazione al Tavolo Permanente della RSU di Sifi Diagnostic; la seconda riguardante il metodo adottato dal Gruppo Tecnico per la presentazione e condivisione con le OO.SS. delle linee guida del piano industriale.

Sulla prima questione, la CGIL, ribadendo la necessità di conoscere il piano industriale complessivo, con riferimento a tutte le aziende del gruppo, ha chiarito che l’articolazione territoriale del Tavolo Permanente rappresenta la via obbligata quando, come in questo caso, la competenza dei rappresentanti sindacali è limitata all’ambito provinciale. Inoltre, i rappresentanti della FILCTEM-CGIL, fugando ogni rischio di strumentalizzazione, hanno specificato di essere disposti senza alcuna pregiudiziale, a discutere delle problematiche relative all’intero gruppo, sulla base delle normali regole sindacali ossia tramite l’istituzione di un tavolo negoziale nazionale che veda la partecipazione diretta delle Segreterie nazionali di categoria. Pertanto, le informazioni sulle ragioni dell’impossibilità di unificare il Tavolo, fornite ai colleghi di Sifi Diagnostic dal Management aziendale (così come è scritto nel verbale dell’ incontro di Treviso) non sono state riportate in modo chiaro e obiettivo e quanto detto non è rappresentativo delle posizioni delle OO SS catanesi.

Un altro punto di accesa discussione tra le parti è stata quella della stabilizzazione dei contratti di inserimento in scadenza di Eyelab. La posizione sindacale è stata di apprezzamento per la trasformazione dei contratti a tempo determinato, affermando che, per una questione di equità i sindacati chiedono la stabilizzazione di tutti i precari. Tuttavia le OO SS hanno manifestato fortemente il proprio disappunto per non essere state informate previamente, specie grazie alla diversa posizione che l’Azienda aveva avuto nel corso della precedente riunione (in cui aveva espresso in modo chiaro che non c’erano le condizioni per una stabilizzazione dei contratti di inserimento in Eyelab).

In relazione a quanto sopra, l’Azienda ha espresso, per bocca del proprio legale, la contrarietà alla compilazione di verbali, sostenendo che devono essere redatti solo gli accordi formali tra le parti. Su questo le Organizzazioni Sindacali hanno dichiarato la propria contrarietà ai verbali, così come sono stati prodotti sino ad oggi. E’ stato quindi stabilito di non predisporre per il futuro verbali di incontri, se non nell’ipotesi di formali accordi con le rappresentanze sindacali. La RSU ha comunque sottolineato che produrrà comunque comunicati sindacali in merito alle riunioni.

Sulla seconda questione, la discussione ha rivelato una non perfetta coincidenza di significato e di contenuto che le parti attribuiscono all’accezione di piano industriale. L’approccio aziendale intendeva articolarsi, per come si è compreso, nella presentazione “in progress” delle diverse misure del piano, riservando in coda al percorso la discussione sulle azioni da intraprendere e soprattutto sulle ricadute che queste avranno sui lavoratori. Le OO.SS., di contro, ritengono ormai maturi i tempi per valutare il piano industriale nel suo insieme, per discuterlo e condividerlo nelle sue diverse articolazioni ma necessariamente all’interno del quadro complessivo. Questo anche alla luce degli spostamenti momentanei di personale preannunciati già dall’Azienda.

A questo punto l’Azienda e le OO. SS. non hanno ritenuto proficuo per le parti programmare ulteriori incontri prima della presentazione definitiva del piano industriale “complessivo”, la cui data dovrà ulteriormente slittare al 5 agosto 2010, immediatamente dopo il CdA.

E’ legittimo interrogarsi a questo punto se nell’adozione di queste decisioni da parte dell’Azienda abbia avuto un peso l’ "eccesso di democrazia" da qualcuno rilevato e sottolineato nel corso dell’incontro.

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